“Mediterranean without frontiers” XXVI edizione
Ripartire attraverso un processo produttivo di valori e di rinnovate relazioni che qualifichi la cultura quale componente primaria dello sviluppo locale e dell’attrattività dei territori. Sono queste le “ambizioni” che stanno alla base del nuovo ciclo di eventi artistici e culturali per riprendere un ragionamento culturale che ha come prospettiva la valorizzazione di alcuni luoghi che costituiscono il cuore identitario del patrimonio culturale del crotonese. Il promontorio di Capo Colonna, il Parco e il Museo Archeologico, il Castello di Carlo V e il Museo Civico; sono questi i contesti storici e naturali da cui far partire la nuova stagione d’impegno culturale. Ma non solo.
Con la trilogia “Mediterranean without frontiers” – che si svolgerà durante la XVIII, la XIX e la XX edizione – il Festival dell’Aurora mette in vita un “mare di incontri” per valorizzare il patrimonio storico e identitario del nostro territorio in un contesto di internazionalitá geografica, politica e culturale qual è quello del Mediterraneo. E oggi il nostro obiettivo è riportare il Festival dell’Aurora nei luoghi della nostra storia, identità e memoria per coniugare in un connubio armonioso, magico e misterioso, il mare, la musica, il teatro, il cinema, la filosofia, la matematica e la religiosità. Molte delle civiltà musicali che sono apparse nel Mediterraneo troveranno un unico palcoscenico a Crotone per i prossimi anni, in cui la città sarà nuovamente al centro del Mediterraneo per mezzo della World Music. Una trilogia che valorizzerà quel concetto secondo cui l’Arte é unione e comunione tra i popoli. Una trilogia che guarda al territorio, volgendo l’orecchio ed il cuore verso il Mediterraneo.
La musica che “narra” il mare con il maestro Paolo Cognetti nell’Auditorium del Pertini di Crotone
CROTONE, sabato 10 marzo 2018
Da qui emerge, dietro le note musicali, il grande tema dei migranti. E del loro essere tra le onde di un mare che va letto , come ha scandito Cognetti, in una nuova dimensione. Una dimensione fatta di relazioni umane in cui il mare ha un ruolo centrale.
E Cognetti riesce a puntualizzare le peculiarità del Mediterraneo come scenario di una cultura che ci appartiene. Una cultura che ha scandito i ritmi e i tempi degli aspetti negativi e degli aspetti positivi della società che vive attorno a noi.
E qui ritorna l’attualità di un mare che disegna e contiene dentro di sè il tema delle avversità e delle disgrazie universali dell’uomo: quello delle migrazioni senza fine. Un peregrinare che tinge le pagine della cronaca nascondendo la vita a cui bisogna pensare sottolinea Cognetti. Quella vita di uomini, donne, e bambini che pagano con la morte la loro ricerca della libertà.
Il tema della XVIII edizione del Festival dell’Aurora “ Mediterranean without frontiers” , organizzato da Fondazione Odysse e Fabbrica delle Arti , si riempie di un altro puntuale connotato che il maestro Cognetti riesce a raccontare sulla tastiera di un pianoforte che porta dentro di sè il passato ma anche il divenire come una vecchia storia che mantiene in vita gli antichi approcci tra i popoli su un mare che attende di essere considerato un mare di pace e di fratellanza.
E Cognetti fa scorrere sulla tastiera i brani del suo ultimo lavoro dal titolo suggestivo “Rinascita” , tra i quali compare anche il suo primo lavoro “Onde” , con al centro , anche in questo caso e non per fatalità, il mare . Proprio a rafforzare l’auspicio e il desiderio di navigare un mare diverso con all’orizzonte tutti gli sforzi per migliorare la vita dei tanti sofferenti.
Non manca in questo lavoro il contributo per la ricerca che diventa impegno personale di Cognetti.
E in questo crescendo le note svelano i sentimenti e si sintonizzano con le onde di un mare che riecheggia nel complesso lavoro dell’autore. Lavoro in cui si ritrova il suo “essere musicale”. Il suo essere al mondo.
(Il Cirotano, 9 Marzo 2018)